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Vladimir Hudolin (Ogulin, 2 maggio 1922 - Zagabria, 26
dicembre 1996) è stato un neurologo, psichiatra e docente universitario croato.
Già direttore della clinica di neurologia, psichiatria,
alcologia e altre dipendenze dell'ospedale universitario di Zagabria e titolare
della cattedra di neurologia, psichiatria e psicologia medica dell'Università
di Zagabria, è stato uno dei massimi esperti mondiali sui problemi
alcolcorrelati.
Infatti, oltre ad essere stato membro del gruppo di esperti
per l'alcolismo e le altre dipendenze dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità, è stato anche presidente dell'associazione mondiale di psichiatria
sociale e dell'associazione mediterranea di psichiatria sociale. Ha pubblicato
oltre 60 testi scientifici e oltre 500 articoli sui temi dell'alcolismo, della
psichiatria sociale, del lavoro di comunità e sulla sulla necessità di cambiare
la cultura sociale e medica.
All'inizio degli anni novanta del secolo scorso è stato
candidato, dalle organizzazioni delle associazioni dei Club degli Alcolisti in
trattamento, al premio Nobel per la Pace. Partendo dall'esperienza della cura
psichiatrica tradizionale dell'alcolismo e degli altri problemi alcolcorrelati,
a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, Hudolin introdusse i principi
della terapia familiare sistemica e, successivamente, la filosofia e le
metodologie della comunità terapeutica così come elaborata in Gran Bretagna
dallo psichiatra Maxwell Jones.
In questo modo, Hudolin progressivamente favorì un processo
di deistituzionalizzazione della cura dei problemi alcolcorrelati arrivando,
l'1 aprile del 1964, ad istituire dei gruppi terapeutici per gli alcolisti e le
loro famiglie collocati non all'interno dell'ospedale psichiatrico ma nel
territorio di provenienza dei pazienti stessi. Tali gruppi, denominati Club
degli Alcolisti in Trattamento, hanno da subito l'obiettivo di favorire un
coinvolgimento delle comunità locali nei processi di prevenzione e trattamento
dei problemi alcolcorrelati.
Tale percorso lo porterà, nel 1986, a proporre un approccio
di cura delle problematiche legate all'alcol prevalentemente centrato
sull'azione dei Club degli alcolisti in trattamento con una forte enfasi sulle
potenzialità di mutuo sostegno fra le famiglie con problemi alcolcorrelati. Il
passaggio da una cura centrata sull'ospedalizzazione e sulle competenze
professionali ad un intervento focalizzato sulle capacità di cura reciproca tra
persone che condividono una comune esperienza, viene giustificato
concettualmente da Hudolin con l'affermazione che l'alcolismo non può essere
considerato come una vera e propria malattia ma va, piuttosto, visto come un
particolare modello comportamentale, uno stile di vita che riguarda non solo il
cosiddetto 'alcolista', ma anche la sua famiglia e la comunità locale di
appartenenza.
In questo senso, i problemi alcolcorrelati vengono
interpretati come un particolare fenomeno l'eziologia del quale non può essere
ricercata soltanto nei fattori individuali dell'alcolista (componenti
genetiche, strutture di personalità, modelli educativi introiettati), ma come
il risultato dell'interazione continua tra questi elementi e gli altri fattori
(familiari e sociali). Di fatto, si afferma che non è possibile stabile una
chiara eziologia dei problemi alcolcorrelati e, quindi, non è pensabile neppure
individuare una metodologia di trattamento che favorisca un particolare fattore
eziologico. Viene, quindi, proposto di abbandonare un paradigma medico di tipo
tradizionale per abbracciare un'ampia visione sistemica che Hudolin, probabilmente
influenzato anche dai documenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,
denominerà "approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e
complessi".
Dal 1978 Vladimir Hodolin ha insegnato presso la Scuola
Superiore di Servizio Sociale di Trieste ed ha diretto centinaia di corsi su
tutto il territorio italiano per sensibilizzare gli operatori professionali e
la popolazione sui problemi alcolcorrelati. Tale sua opera ha favorito la
nascita di un'ampia rete di Club degli Alcolisti in Trattamento che, nel 2006,
ammontano a circa 2 500 distribuiti su tutto il territorio nazionale. Inoltre,
i Club sono attivi e diffusi in quasi tutti i continenti del mondo.